La Torre di Scopello, conosciuta anche come Torre Doria, è parte essenziale dell’intero sistema difensivo che a partire dal XVI secolo ha caratterizzato l'intero Regno di Sicilia, a fronte delle minacce rappresentate dalle incursioni dei turchi e dei corsari.

Costruita come torre di Deputazione in una posizione altamente strategica, essa aveva lo scopo di difesa, avvistamento e comunicazione con le altre torri tramite segnali di fumo: il messaggio di allerta compiva il periplo dell’isola nell’arco di un giorno.

Fu la Deputazione ad affidare nel 1578 il progetto difensivo costiero all’Architetto Tiburzio Spannocchi, il quale studiò la conformazione geografica delle coste, mentre l’Architetto e Ingegnere militare Camillo Camilliani, tra il 1583-84, individuò i punti strategici costieri progettandone le varie torri.

In particolare, Torre Doria fu terminata nel 1602, a seguito di varie dispute, considerazioni tecniche e studi pratici sul territorio, e posizionata in un punto decisivo, al di sopra della Tonnara e a circa 1 km dall’attuale Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, divenendo una delle torri più efficienti dell'intero sistema difensivo.

Fu la Deputazione ad affidare nel 1578 il progetto difensivo costiero all’Architetto Tiburzio Spannocchi, il quale studiò la conformazione geografica delle coste, mentre l’Architetto e Ingegnere militare Camillo Camilliani, tra il 1583-84, individuò i punti strategici costieri progettandone le varie torri.

In particolare, Torre Doria fu terminata nel 1602, a seguito di varie dispute, considerazioni tecniche e studi pratici sul territorio, e posizionata in un punto decisivo, al di sopra della Tonnara e a circa 1 km dall’attuale Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, divenendo una delle torri più efficienti dell'intero sistema difensivo.

La Torre fu presidiata da tre artiglieri e fu dotata di un cannone di ferro su cassa a ruote e di un mascolo per l’avviso fin quando, terminato il pericolo delle incursioni, le torri furono progressivamente abbandonate.

Purtuttavia, Torre Doria, trovandosi ancora in uno stato conservativo ottimale, riprese la sua attività bellica durante il secondo conflitto mondiale come presidio militare, servendo come base antiaerea, mentre la ``casamatta``, posizionata sotto la Torre e mimetizzata tra le rocce, è emblematica dello Stato dell’Arte cui pervenne l’ingegneria militare coeva, allo scoppio della guerra.

La Torre fu presidiata da tre artiglieri e fu dotata di un cannone di ferro su cassa a ruote e di un mascolo per l’avviso fin quando, terminato il pericolo delle incursioni, le torri furono progressivamente abbandonate.

Purtuttavia, Torre Doria, trovandosi ancora in uno stato conservativo ottimale, riprese la sua attività bellica durante il secondo conflitto mondiale come presidio militare, servendo come base antiaerea, mentre la ``casamatta``, posizionata sotto la Torre e mimetizzata tra le rocce, è emblematica dello Stato dell’Arte cui pervenne l’ingegneria militare coeva, allo scoppio della guerra.

Alla luce delle testimonianze storico-archeologiche, sembra che tale porzione di costa fosse un tempo occupata dall’antichissima Cetaria, probabilmente un emporio a vocazione commerciale di età greca, la cui ubicazione risulta ancora poco chiara. È certo, d’altra parte, che il territorio di Torre Doria rientrasse all’interno di questo antico emporio, costituendo in tal modo il centro storico di Scopello, alla confluenza di vivaci scambi commerciali e culturali.

In ogni caso, col passare del tempo e, in specie, al termine del secondo conflitto mondiale la Torre fu occupata per un breve periodo dagli Americani sbarcati sull’isola nel luglio del 1943 per essere poi abbandonata e restituita ai proprietari.

Da quel momento, pertanto, a riscrivere un nuovo capitolo della sua storia furono gli stessi proprietari che, ancor prima della realizzazione della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro nel 1981, vollero applicare lo stesso impegno in ossequio alla salvaguardia paesaggistica, in linea con una filosofia imprenditoriale mirante alla preservazione del patrimonio artistico-architettonico, attraverso un restauro prettamente conservativo per ripristinare il valore storico originario della Torre e ad un’opera di divulgazione della storia del monumento.

Da quel momento, pertanto, a riscrivere un nuovo capitolo della sua storia furono gli stessi proprietari che, ancor prima della realizzazione della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro nel 1981, vollero applicare lo stesso impegno in ossequio alla salvaguardia paesaggistica, in linea con una filosofia imprenditoriale mirante alla preservazione del patrimonio artistico-architettonico, attraverso un restauro prettamente conservativo per ripristinare il valore storico originario della Torre e ad un’opera di divulgazione della storia del monumento.

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